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L’intervento psicologico sulla vulnerabilità - prevenzione
                        del disagio nell’infanzia e nell’adolescenza





          Indice

          1.  Premessa .....................................................................................................................89

          2.  Dall’infanzia all’adolescenza: individuazione di un percorso ....................................90

          3.  Neglect e infanzia: vulnerabilità e automedicazione ..................................................91


          4.  Fattori di vulnerabilità e rischio nei giovani ...............................................................92
             4.1  Il consumo di alcool tra i giovani ........................................................................92
             4.2  La quantità di alcool che si consuma quotidianamente .......................................93
             4.3  Associazione di alcuni comportamenti di consumo “a rischio” .........................94

          5.  Linee di intervento sulla vulnerabilità psicologica nell’età evolutiva ........................95

          6.  Bibliografia .................................................................................................................97





          1.   PREMESSA

          Ogni intervento sanitario nell’ambito dell’infanzia, della preadolescenza e delle fami-
          glie di appartenenza richiede strategie e modelli operativi specifici; la ragione risiede
          nel fatto che seguire corretti stili di vita o confrontarsi alle diverse forme di disagio ap-
          pare tutt’altro che scontato quando ci si riferisce a giovani teenager, il cui atteggiamento
          prevalente sembra essere l’eccesso, la trasgressione e un senso innato di opposizione.
          Esiste un forte senso di aspettativa nella nostra società rispetto al concetto di prevenzio-
          ne, un po’ come una chimera che alimenta le speranze degli adulti, i quali intravedono
          la possibilità di evitare quella parte di negatività implicita a questa età definita “diffi-
          cile”.
          Eppure, tanto per fare un esempio, nonostante le tante campagne di sensibilizzazione il
          fumo da sigaretta non è affatto diminuito nei teenager. Connettersi in modo credibile con
          il mondo dei giovani non è affatto facile, per la semplice ragione che messaggi e informa-
          zioni - per effetto della “ridondanza” - molto raramente riescono davvero a incidere sui
          comportamenti rispetto a specifici fattori di rischio. In Italia sono ancora molti i giovani
          morti in incidenti il sabato sera a causa degli eccessi di alcool e velocità e, nonostante tutte
          le promesse, ben poco si è riusciti a fare su quella che sembra essere una delle prime cause
          di morte nei giovani sotto i 25 anni.
          I comportamenti a rischio (alcool, guida pericolosa, sostanze stupefacenti, obesità, etc.)
          sono solo una delle aree in cui è necessario intervenire, per la semplice ragione che tutto
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