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re questo sintomo cardine del quadro sindromico della demenza, attraverso esercizi di
significato terapeutico in grado di contrastare il declino cognitivo e di favorire i mecca-
nismi di compensazione, stimolando l’anziano all’utilizzo di strategie che lo aiutino a
memorizzare e successivamente a recuperare le informazioni. Il Memory Training, poiché
comporta una partecipazione attiva da parte del soggetto, può essere applicato solo in fasi
precoci della demenza, quindi in presenza di una compromissione lieve o moderata. La
letteratura che riguarda gli interventi riabilitativi, rivolta alla funzione mnesica, sottolinea
l’importanza degli aspetti motivazionali: il trattamento riabilitativo, infatti, ottiene mag-
giori risultati quanto più è rivolto all’apprendimento di informazioni rilevanti per la vita
del paziente.
Stimolazione sensoriale
Terapia Occupazionale: è fra le più efficaci tecniche di intervento per la terapia della
demenza. Il principio riabilitativo alla base della terapia occupazionale è quello della
stimolazione della memoria procedurale, che è un tipo di memoria implicita. Mentre altri
tipi di memoria sono gravemente compromessi in questi pazienti, la memoria implicita, e
quindi quella procedurale, in genere è preservata.
Tramite l’introduzione di attività ed occupazioni diverse (arti, mestieri, hobby, attività
domestiche e ludiche), la terapia occupazionale si propone di recuperare e potenziare le
abilità cognitive e funzionali residue, nonchè di favorire la socializzazione; infatti tra gli
obiettivi delle attività occupazionali troviamo quello di contribuire al mantenimento delle
funzioni residue, il cui decadimento è strettamente legato all’inattività e di reinserire il
soggetto all’interno del proprio ambiente e della comunità. Nell’attuazione di una terapia
occupazionale, come in tutte le altre terapie psicogeriatriche, è necessario che lo psicolo-
go scelga un programma di attività motivanti per l’anziano che gli permettano di sentirsi
attivo e di sperimentare sentimenti di successo; questo permette di rendere pregnante il
momento vissuto e diminuisce il disorientamento e l’ansia dell’anziano.
Stimolazione comportamentale
Nella Musicoterapia la musica viene impiegata con finalità terapeutiche in numerose con-
dizioni patologiche, con presupposti teorici, metodologie e tecniche diverse. Nell’ultimo
decennio, anche le demenze sono state oggetto di interesse della musicoterapia e degli
altri interventi che utilizzano l’elemento sonoro-musicale. La musicoterapia è l’uso della
musica e/o dei suoi elementi (suono, ritmo, melodia e armonia), all’interno di un processo
definito per facilitare e promuovere la comunicazione, le relazioni, l’apprendimento, la
mobilizzazione, l’espressione, la organizzazione e altri obiettivi terapeutici degni di rilie-
vo nella prospettiva di assolvere i bisogni fisici, emotivi, mentali, sociali e cognitivi.
La musicoterapia si pone come scopi di sviluppare potenziali e/o riabilitare funzioni del-
l’individuo in modo che egli possa ottenere una migliore integrazione sul piano intraper-
sonale e/o interpersonale e, conseguentemente, una migliore qualità della vita attraverso
la prevenzione, la riabilitazione o la terapia.
Il suono e la musica attivano modalità espressive e relazionali passate, probabilmente an-
cora presenti nella persona con malattia di Alzheimer. L’utilizzo della musicoterapia nella
malattia di Alzheimer può migliorare dunque gli aspetti relazionali e ridurre i disturbi del
comportamento.
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